Prosciutto d’ippopotamo

Prendete un ippopotamo adulto, bello grasso, e prelevatene rapidamente un prosciutto di circa 60 chili. Partitosi l’animale, scuoiate il prosciutto e praticatevi su tutta la superficie, col trapano, dei fori di 12 mm. Prendete ore 15 litri di cognac di ottima qualità e versatene sul prosciutto 10 litri, cercando di riempire il maggior numero di fori. Bevete il resto del cognac per corroborarvi. Collocate ora il prosciutto in una robusta cassa di legno (una bara andrà benissimo) il cui fondo avrete ricoperto con parecchi chili di sale. Sfregate bene il prosciutto con una miscela di zenzero tritato, sabbia finissima, farina di ossa e zucchero in polvere. Chiudete quindi ermeticamente la cassa e lasciatela in luogo fresco per dieci giorni, trascorsi i quali, riaperta la cassa, lavate il prosciutto con vino bianco, spennellatelo con miele e grasso di bue e cospargetelo di pangrattato, passandolo poi in forno a calore moderato e lasciandovelo circa dieci ore. Servite a fette, con contorno di piccoli boa in carpione, squash bolliti e fave fresche. L’accompagnamento ideale è col pombe, la birra casalinga dei nativi.

In alternativa:

Prendete un prosciutto come sopra e, scuoiatolo, sfregatelo energicamente con mezzo chilo di salnitro sciolto nel latte e un chilo di zucchero di canna. Mettetelo poi in una cassa (vedi sopra), coprendolo completamente di sale grosso. Inchiodate la cassa e lasciatela in luogo fresco. Dopo sei settimane, durante le quali vi sarete dati buon tempo, estraete il prosciutto e sfregatelo a lungo con pepe nero, buccia d’arancia e polvere di cocco. Appendetelo quindi a un robusto gancio e lasciatelo asciugare, al riparo dai rapaci, per otto giorni. Affumicatelo poi con legna verde per dieci settimane, dopo di che lo rimetterete nella sua cassa, coprendolo con grande quantità di sale grosso, liscivia e salnitro. Dopo sei giorni, trasferite il prosciutto in una salamoia forte d’aceto e birra, coll’aggiunta di zafferano, cumino, zenzero, rosmarino, chiodi di garofano e setole di porco, lasciandovelo per sette settimane. Estraetelo infine dalla salamoia, strofinatelo a lungo con bucce di mele e pepe, e affumicatelo di nuovo, questa volta con erba umida, per quattro settimane, al termine delle quali il prosciutto potrà essere affettato e consumato con accompagnamento di gallette ammuffite, pombe e frutta secca.

Rondella


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